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Le Basi Scientifiche - Le quattro forze fondamentali

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Le quattro forze fondamentali

Tutto quello che oggi è conosciuto e ufficialmente "scientifico", può essere descritto in termini di una di queste quattro forze fondamentali (e scopriremo fra poco come in realtà siano tre, e poi solo due!). Ma andiamo un po' per volta. Innanzi tutto è meglio usare un altro termine al posto di "forza"; questa parola richiama subito qualcosa tipo sforzo muscolare, o l'uso di un sistema meccanico, o una azione in cui entrano delle associazioni che siamo abituati a collegare con "forza". Il termine che meglio si adatta è "interazione": "azione tra" due (o più) agenti. Con la parola interazione possiamo intuitivamente allargare il campo non solo alle forze "meccaniche" (muscoli, macchine), ma anche ad altri tipi appunto di "interazione". Inoltre, e più avanti spiegheremo perché, ogni interazione ha un "mediatore", ovvero una particella che è il portatore delle informazioni sull'interazione stessa, che quando entra in relazione (interagisce) con la particella interessata produce l'effetto dell'interazione stessa.

Campo

Questo effetto, citato al termine del paragrafo precedente, viene descritto molto bene dal concetto di "campo". Il campo è quella porzione di spazio in cui si "percepiscono" gli effetti di qualcosa, ed è applicabile a tutte le interazioni note, così come ad un gran numero di esperienze che possiamo provare comunemente: pensate al campo di relazione che si crea tra operatore e cliente nel craniosacrale. In questo modo ogni volta che si parla di interazione, di percepire qualcosa, di mandare segnali e quindi informazioni,, si ha a che fare con un "campo". La fisica ci aiuta molto fornendoci tutto un apparato per poter misurare e prevedere gli effetti dei campi. Ci dice inoltre come gli effetti del campo variano in funzione della distanza (vedi Come l'inverso del quadrato della distanza). Ricordiamo però che noi siamo abituati a considerare lo "spazio" come quello della nostra geometria comune: le tre coordinate più il tempo; ma molto probabilmente esistono molte altre dimensioni (vedi paragrafo Stringhe), che magari non hanno le caratteristiche a cui siamo abituati come le lunghezze ed i tempi, ma, appunto, delle "geometrie" diverse, dove per geometria intendo le modalità di misura con cui in qualche maniera descriviamo "qualcosa". Inoltre secondo l'interpretazione più attuale della fisica, gli "effetti" di questo campo sono causati, o possiamo dire meglio "portati", da particelle mediatrici che sono quindi le responsabili del "sentire" il campo. Vedremo come nella classificazione delle forze fondamentali, ognuna di esse abbia una sua particella mediatrice, il portatore degli effetti del campo. Con la rivelazione di eventuali altre modalità di interazione si potrebbe espandere questa descrizione e ipotizzare l'esistenza di altri mediatori di campi. Forse c'è un mediatore del campo di relazione... Gli effetti dei campi possono essere ondulatori, variare come un'onda, ed infatti quando percepiamo per esempio il campo elettromagnetico, diciamo che stiamo ricevendo u'onda luminosa, radio, X, a seconda della frequenza. Dobbiamo anche aggiungere gli effetti del campo per i fenomeni non locali. Ci sono dei fenomeni che avvengono violando apparentemente le leggi di propagazione delle informazioni del campo. Particelle che "sentono" le variazioni della particella compagna (Entangled vedi Paradosso EPR) anche se stanno dall'altra parte dell'Universo. Questi fenomeni sono detti "non locali". Il campo in questi casi assume forme e geometrie assolutamente misteriose.

Allora tornando al punto di partenza possiamo dire che allo stato attuale delle nostre conoscenze siamo in grado di descrivere quattro tipi di interazioni fondamentali. E precisamente:

  • Interazione gravitazionale
  • Interazione elettromagnetica
  • Interazione forte
  • Interazione debole

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