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Le Basi Scientifiche - Scienza e Spiritualità

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Scienza e spiritualità.

Potrebbe sembrare strano abbinare scienza e spiritualità, ma in realtà sono convinto che si tratta soltanto di punti di vista, spesso deformati da credenze e scuole di pensiero, a volte lontane dalla realtà oggettiva e al servizio di interessi vari. Esplorare quindi quelle che possono essere le connessioni, i collegamenti, le relazioni, i punti di incontro, tra il pensiero scientifico, da un lato, e le più ardite espressioni di ciò che possiamo chiamare spiritualità, ha esercitato da sempre per me un enorme attrazione ed un grandissimo fascino. Ritengo che alla fine si tratti solo di schematizzazioni che introduciamo noi stessi, una sorta di modelli a cui facciamo riferimento. I fenomeni sono lì, e non cambiano a seconda di ciò che pensiamo di essi, hanno una loro realtà oggettiva. Non cambiano, ma quello che cambia è la rappresentazione che noi facciamo di essi, usando il nostro pensiero, per costruire quella che diviene poi la "nostra realtà". Nel corso del tempo, in qualche maniera, spiritualità e scienza sono state sempre più differenziate, mentre in tempi più antichi erano quasi una sola espressione. Sono molto più vicine di quanto si possa credere: con le più recenti scoperte si sta assistendo ad un ritorno alle antiche rappresentazioni, la nostra modernità ed i progressi fatti ci portano verso una maggiore integrazione ed unificazione di questi due aspetti apparentemente così diversi. L'approccio scientifico, di per se stesso, se applicato con reale "scientificità", non diventa un processo riduttivo, ma un utile metodo per andare più a fondo nella comprensione del mondo. Se invece ne facciamo uno strumento al servizio delle nostre opinioni, delle nostre idee, e quindi alla fine del nostro ego, allora sicuramente dà luogo a separazione, chiusura, incomprensione. Questo vale per tutto ciò che facciamo, per tutte le forme delle nostre azioni. Nel momento in cui riusciamo ad essere assolutamente neutri nella nostra scoperta del mondo, ovvero a effettuare una osservazione oggettiva, senza "perturbare" con il nostro ego, allora possiamo veramente conoscerlo e comprenderlo; viceversa diventa, a vari livelli, una proiezione di quello che noi pensiamo di essere. Lo stesso discorso si può applicare anche alla spiritualità. I meccanismi sono molto simili. Non sto cercando di dare soluzioni facili, ma semplicemente ritengo che non esista una totale diversità tra scienza e spiritualità, e che possiamo avere le due visioni insieme senza quelle diversità che spesso sono state dettate dalle idee degli uomini e non dallo studio dei mondi così come sono. È un po' come il principio di sovrapposizione della meccanica quantistica, che vedremo più avanti.

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